giovedì 27 gennaio 2011
il pinguino da cibo al piccolo?!!
vedete il pulcino che si fa vomitare il cibo dalla mamma
il piccolo dovra mangiare il vomito per altri 2 anni!!!!
l'attraversamento dei fiumi
mercoledì 26 gennaio 2011
pinguini giganti
Temi
* Pesci estinti
* Mammiferi fossili
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Elginerpeton pancheni
Elginerpeton pancheni
creatura fosse più strettamente imparentata con i pesci (ad esempio Panderichthys) o con i veri tetrapodi. Radiazione evolutiva Oltre a ciò, Elginerpeton e il suo stretto parente Obruchevichthys condividono alcune caratteristiche che li separano da tutti gli altri tetrapodi primitivi del Devoniano: la parte anteriore del cranio è più stretta e la testa è più lunga rispetto a quella dei pesci tetrapodomorfi e degli altri tetrapodi veri e propri. È possibile, quindi, che queste due forme possano...
domenica 23 gennaio 2011
le balene si comunicano ?
Canto delle balene
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
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Le megattere sono ben note per i loro suoni.
Il canto delle balene consiste in una serie di suoni prodotti dalle balene per poter comunicare. La parola "canto" è usata in particolare per descrivere il campione di suoni prevedibili e ripetibili prodotti da determinate specie di balene (specialmente la megattera, Megaptera novaeangliae) in un modo che ai cetologi ricorda il canto umano.
Il processo biologico usato per produrre i suoni varia da una famiglia di Cetacei all'altra. Tutti i Cetacei, comunque, (balene, delfini e focene) sono molto più dipendenti dal suono per la comunicazione e i sensi rispetto ai loro cugini terrestri perché l'assorbimento della luce da parte dell'acque rende la visione difficile e perché il movimento relativamente lento dell'acqua rispetto all'aria diminuisce l'efficacia del senso dell'olfatto. L'incremento del rumore ambientale nel mondo oceanico causato dalla navigazione è alla base delle lamentele degli ambientalisti sul fatto che gli umani stiano distruggendo questa importante caratteristica dell'habitat marino.
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Le megattere sono ben note per i loro suoni.
Il canto delle balene consiste in una serie di suoni prodotti dalle balene per poter comunicare. La parola "canto" è usata in particolare per descrivere il campione di suoni prevedibili e ripetibili prodotti da determinate specie di balene (specialmente la megattera, Megaptera novaeangliae) in un modo che ai cetologi ricorda il canto umano.
Il processo biologico usato per produrre i suoni varia da una famiglia di Cetacei all'altra. Tutti i Cetacei, comunque, (balene, delfini e focene) sono molto più dipendenti dal suono per la comunicazione e i sensi rispetto ai loro cugini terrestri perché l'assorbimento della luce da parte dell'acque rende la visione difficile e perché il movimento relativamente lento dell'acqua rispetto all'aria diminuisce l'efficacia del senso dell'olfatto. L'incremento del rumore ambientale nel mondo oceanico causato dalla navigazione è alla base delle lamentele degli ambientalisti sul fatto che gli umani stiano distruggendo questa importante caratteristica dell'habitat marino.
coppia di pinguini imperatore
Il pinguino imperatore
Il pinguino imperatore è il più grande. E’ alto 100-120 cm e pesa 30 chili. Il suo peso varia però dai 20 ai 40 chili, per il lungo digiuno che deve affrontare durante la riproduzione. Il dorso è scuro, di colore grigio-blu; la parte frontale è bianca; il capo è nero ma con due caratteristiche chiazze giallo-arancione sui lati, unite anteriormente nella parte più alta del torace. Il becco è pronunciato e curvo verso il basso e i piedi rimangono quasi completamente coperti dall’addome molto voluminoso.
Abita nelle latitudini più meridionali del mondo, sulle coste e l’altopiano centrale dell’Antartide e, a differenza degli altri pinguini, non migra verso le isole subantartiche. Per questo è considerato il vero abitante dell’Antartide. Due aspetti del suo ciclo di vitale sono esclusivi e ne fanno l’esempio più completo di adattamento all’ambiente glaciale.
Innanzitutto, vive in aree coperte permanentemente dai ghiacci e non tocca mai il suolo libero. Pertanto non può raccogliere alcun tipo di materiale, né costruire un nido. Così è costretto a deporre l’uovo tra i piedi, per poterlo sorreggere durante la cova con le pliche addominali inferiori. Ciò spiega perché depone un solo uovo per ciclo riproduttivo anziché due come le altre specie di pinguini.
L’altro aspetto singolare del suo ciclo vitale è il ritmo stagionale. E’ opposto a quello delle altre specie di pinguini. Il pinguino imperatore trascorre infatti l’estate in mare e si riproduce sulla terraferma durante l’inverno, quando le condizioni ambientali sono più avverse. Questo comportamento apparentemente strano è dovuto al fatto che alla fine dell’estate il piccolo deve aver già acquisito il piumaggio impermeabile. Solo grazie ad esso potrà infatti immergersi in mare e procurarsi il cibo necessario a sopravvivere al nuovo inverno.
All’inizio dell’autunno, il pinguino imperatore si riunisce in colonie. Dopo l’accoppiamento, che avviene secondo un rituale preciso, la femmina depone un solo uovo, che viene prontamente raccolto dal maschio. Poi la femmina si allontana verso il mare per procurarsi il cibo. I maschi restano invece sul posto, tutti insieme, in piedi a covare le uova tra le pliche addominali inferiori. Per tre mesi rimangono in digiuno assoluto, uniti in gruppi nei quali si accalcano quanto più è possibile per difendersi dal freddo. Poco prima che le uova si schiudano, le femmine ritornano alla colonia, dove con suoni e grida riconoscono ognuna il proprio maschio. Appena i piccoli vedono la luce, le femmine li nutrono con il cibo che hanno portato, mentre i maschi denutriti iniziano il loro viaggio verso il mare. A volte devono percorrere più di mille chilometri, prima di raggiungere la costa e tuffarsi in mare per nutrirsi.
Il plancton (dal greco πλαγκτόν, ossia vagabondo) è la categoria ecologica che comprende il complesso di organismi acquatici galleggianti che, non essendo in grado di dirigere attivamente il loro movimento (almeno in senso orizzontale), vengono trasportati passivamente dalle correnti e dal moto ondoso.
Per queste sue caratteristiche, il plancton si distingue dal necton, il complesso di organismi viventi nella colonna d'acqua e dotati di nuoto attivo, e dal benthos, costituito dagli organismi abitanti i fondali e con i quali mantengono uno stretto rapporto di carattere trofico.
Il plancton comprende microorganismi (alghe unicellulari, protozoi etc.), larve, piccoli animali (come i crostacei che formano il krill), ma anche organismi di una certa mole come meduse e alghe pluricellulari (quali i sargassi).
La branca della biologia che si occupa dello studio di questi organismi, comprese le interrelazioni ed interdipendenze con l'ambiente fisico, chimico e biologico circostante, viene definita planctologia.
L'insieme degli esseri viventi formante il plancton è caratterizzato da un alto tasso di biodiversità specifica, per il quale è possibile analizzare e distinguere organismi di diversa forma e dimensione, dotati di vari adattamenti e differenti anche per ciclo biologico e per le modalità con cui si procurano energia.
(copiato da wikipedia)
le leggende
La trama del libro si può riassumere assai brevemente come il viaggio della baleniera Pequod, comandata dal capitano Achab, a caccia di capodogli e balene, e in particolare della enorme balena bianca (in realtà un capodoglio) che dà il titolo al romanzo. Tuttavia in Moby Dick c'è molto di più: le scene di caccia alla balena sono intervallate dalle riflessioni scientifiche, religiose, filosofiche e artistiche del protagonista Ismaele, alter ego dello scrittore, rendendo il viaggio un'allegoria e al tempo stesso un'epopea epica.
Come in Tristram Shandy di Laurence Sterne, il romanzo di Melville è enciclopedico ed allo stesso tempo fortemente digressivo, la lettura deve essere accompagnata dall'interpretazione, in quanto l'autore utilizza un gran numero di citazioni di storie, epiche, shakespeariane, bibliche. Per questo motivo e per le numerose digressioni, Moby Dick può essere considerato un precursore del modernismo, in particolare di James Joyce. La lettura di Moby Dick provoca un forte senso di disorientamento, analogo al sentirsi smarrito tra le profonde oscurità dell'oceano.
È stato tradotto in italiano per la prima volta dallo scrittore Cesare Pavese, nel 1941.
All'epoca della sua prima pubblicazione, il libro non incontrò un'accoglienza favorevole, ma è oggi unanimemente riconosciuto come uno dei capolavori della narrativa statunitense.
giovedì 20 gennaio 2011
continuo mangiatori di pinguini
La foca leopardo vive nelle fredde acque che circondano l'Antartide. Nei mesi estivi abita le distese coperte dal pack e alcune isole subantartiche, restando comunque per gran parte del tempo in acqua, mentre nei mesi invernali si spostano più verso nord. Occasionalmente, alcuni individui si spingono fino alle coste meridionali del Sud America, dell'Australia e della Nuova Zelanda, arrivando fino alle Isole Cook. Gli individui più giovani sono quelli che si spingono più a nord.
Spesso frequenta i dintorni delle colonie di pinguini.
Si ritiene che la popolazione possa superare i 200 000 individui ma tuttavia è la foca con la più ampia distribuzione geografica.
il mangiatore di pinguini
La foca leopardo (Hydrurga leptonyx) appartiene alla famiglia delle Phocidae e rappresenta l'unica specie nel suo genere. Questa è la seconda specie di foca più grande nell'Antartide, dopo l'elefante marino del sud e è quasi in cima alla catena alimentare di quel continente. Solo le orche sono i predatori naturali di questa specie.
i nemici delle balene... L'ORCA
L'orca (Orcinus orca) è un mammifero marino appartenente alla famiglia dei Delfinidi (Cetacei Odontoceti). Il distacco filogenetico in una specie autonoma è avvenuto per i tassonomisti circa 5 milioni di anni fa. Il nome "orca" è stato dato a questi animali dagli antichi Romani, che a loro volta l'hanno mutuato dal greco ὄρυξ, che si riferisce genericamente a balene, grandi pesci o mostri marini. L'aggettivo orcino significa invece demone proveniente dall'inferno: Orco per i Romani era un dio sotterraneo. In inglese l'animale è chiamato killer whale, vale a dire balena assassina (sottinteso di altre balene).
la migrazione delle balene
La migrazione delle balene grigie dalle acque della Siberia e dell'Alaska alle lagune della Baja California è uno degli eventi più sorprendenti del mondo animale.
Nella Baia della California messicana, ogni anno, da gennaio a marzo, si radunano le balene grigie provenienti dal mar di Bering, la migrazione più lunga che si conosca nel mondo animale, diecimila chilometri: in estate a rifocillarsi nei mari artici , in autunno in viaggio, in inverno qui a partorire, in primavera a trascorrere il viaggio di ritorno. Il Messico è il paese che ne ha impedito l’estinzione decretando per primo il divieto alla caccia nelle sue acque territoriali fin dal 1946, permettendo a questa specie di riprodursi. La Baja ha avviato un programma di turismo responsabile che consente di poter osservare da vicino i cetacei con regolamenti che limitano il “disturbo” alle sole ore mattudine con rientro nel primo pomeriggio alla cittadina di Guerrero Negro, che sorge a metà di questa penisola ( la più lunga al mondo con i suoi 2000 Km da Tijuana a Los Cabos). Essa deve il suo nome a un vascello baleniero, il Black Warrior, che s’incagliò per l’eccessivo peso della strage fatta in queste acque nel 1858. Questa cittadina vanta anche il record mondiale delle saline più vaste, un paesaggio estraniante che si estende all’infinito, con tutte le sfumature che il sale può assumere riverberando sotto il sole plumbeo, in un microclima alquanto strano: nuvoloso senza quasi mai piovere. Per il resto , la Baja è sole abbacinante: una sterminata lingua di deserto che si protende nel Pacifico formando con la costa continentale il Mar di Cortes, immortalato nel famoso “Diario di bordo “ di John Steinbeck, che venne a navigare qui nel 1940 assieme all’amico biologo Ed RicKetts. Sono rimaste le descrizioni dei miraggi: “Perfino da una distanza molto ravvicinata , non si riesce a concepire la reale forma della terraferma: Isole che secondo la carta sono lontanissime, risultano perfettamente visibili: Altre che non dovrebbero essere vicine, non le vedi finchè non erompono di colpo dal miraggio. Qui tutto è chimerico e mutevole.”
Nella Baia della California messicana, ogni anno, da gennaio a marzo, si radunano le balene grigie provenienti dal mar di Bering, la migrazione più lunga che si conosca nel mondo animale, diecimila chilometri: in estate a rifocillarsi nei mari artici , in autunno in viaggio, in inverno qui a partorire, in primavera a trascorrere il viaggio di ritorno. Il Messico è il paese che ne ha impedito l’estinzione decretando per primo il divieto alla caccia nelle sue acque territoriali fin dal 1946, permettendo a questa specie di riprodursi. La Baja ha avviato un programma di turismo responsabile che consente di poter osservare da vicino i cetacei con regolamenti che limitano il “disturbo” alle sole ore mattudine con rientro nel primo pomeriggio alla cittadina di Guerrero Negro, che sorge a metà di questa penisola ( la più lunga al mondo con i suoi 2000 Km da Tijuana a Los Cabos). Essa deve il suo nome a un vascello baleniero, il Black Warrior, che s’incagliò per l’eccessivo peso della strage fatta in queste acque nel 1858. Questa cittadina vanta anche il record mondiale delle saline più vaste, un paesaggio estraniante che si estende all’infinito, con tutte le sfumature che il sale può assumere riverberando sotto il sole plumbeo, in un microclima alquanto strano: nuvoloso senza quasi mai piovere. Per il resto , la Baja è sole abbacinante: una sterminata lingua di deserto che si protende nel Pacifico formando con la costa continentale il Mar di Cortes, immortalato nel famoso “Diario di bordo “ di John Steinbeck, che venne a navigare qui nel 1940 assieme all’amico biologo Ed RicKetts. Sono rimaste le descrizioni dei miraggi: “Perfino da una distanza molto ravvicinata , non si riesce a concepire la reale forma della terraferma: Isole che secondo la carta sono lontanissime, risultano perfettamente visibili: Altre che non dovrebbero essere vicine, non le vedi finchè non erompono di colpo dal miraggio. Qui tutto è chimerico e mutevole.”
la migrazione
Trama [modifica]
Il pinguino imperatore che vive nelle regioni antartiche deve migrare per diversi mesi in determinate zone per riprodursi e allevare i propri figli. La marcia dei pinguini segue da vicino il viaggio di una colonia e successivamente una coppia di questi che affronta diverse marce affinché il piccolo possa resistere al freddo e alla fame del periodo dopo la sua nascita. Il film mostra le sofferenze dei pinguini durante la loro riproduzione, partendo dalla marcia che dall'oceano li porterà all'interno della regione ghiacciata. Qui si formeranno le coppie che si riprodurranno e aspetteranno la nascita del loro unico figlio. Alcuni piccoli muoiono dal freddo ed il motivo è perché uno dei pinguini ha sbagliato qualche passo della loro danza facendo così cadere l'uovo nel ghiaccio e facendolo congelare... e allora la madre va a rubare il figlio ad un altro pinguino. A questo punto il padre del pinguino coverà il piccolo, mentre la madre tornerà all'oceano per prendere qualcosa da mangiare al piccolo. Di ritorno troverà il pinguino già nato e lo nutrirà mentre il padre dovrà tornare all'oceano per sfamarsi, dopo mesi di digiuno al gelo. Al ritorno troverà la famiglia ad attenderlo, dopodiché tutti i membri si separeranno facendo la loro ultima marcia annuale di ritorno all'oceano. C'è anche chi si è perso o non è riuscito ad accoppiarsi ovvero per la sua lentezza è rimasto indietro. Considerato che la vita dei pinguini è una vita di gruppo, i pinguini restati soli rimarranno congelati.
i pulcini crescono
I pinguini sono animali molto fedeli e, quando si avvicina il periodo della riproduzione, si recano sulla terraferma in colonie di migliaia di individui, cercando un terreno adatto per deporre le uova (uno o due).
Durante la cova, che dura dai trenta ai sessanta giorni, i genitori si alternano in questo compito, ad eccezione dei maschi dei pinguini imperatori, che sono gli unici responsabili delle uova.
In tutte le altre specie, mentre un genitore cova, l'altro si procura il cibo in mare, in modo che le uova non vengano mai abbandonate.
il mutamento
la specie estinta
descrizione
Alto circa un metro e mezzo, questo pinguino era ben più grande delle specie attuali; un’altra importante differenza era data dal becco, che era insolitamente lungo e acuminato, simile a quello di un airone. Gli studiosi ritengono che questo tipo di becco fosse una caratteristica ancestrale a tutti i pinguini primitivi, e che sia andata perduta nel corso della loro evoluzione. L’icadipte è uno dei più grandi pinguini mai scoperti, inferiore solo ad Anthropornis e a Palaeeudyptes in quanto a statura.
Distribuzione
I resti fossilizzati di questo pinguino sono stati ritrovati nel deserto costiero del Perù, insieme a quelli di altri pinguini estinti (tra cui Perudyptes devriesi, alto quanto l’odierno pinguino reale).
Sembra che questi pinguini preferissero i climi caldi rispetto alle latitudini fredde delle specie attuali. Solo pochi pinguini odierni, come il pinguino del Capo e il pinguino delle Galapagos, vivono in un clima simile. La scoperta dei fossili di Icadyptes e di Perudyptes ha portato a riconsiderare la diffusione e l’evoluzione dei pinguini: fino a quel momento, infatti, gli scienziati ritenevano che i pinguini si fossero evoluti nei pressi del polo Sud e in Nuova Zelanda, e si fossero spostati verso l’Equatore solo intorno a 10 milioni di anni fa. Con la scoperta di Icadyptes è risultato chiaro che questi uccelli si erano adattati a un clima caldo almeno trenta milioni di anni prima.
Alto circa un metro e mezzo, questo pinguino era ben più grande delle specie attuali; un’altra importante differenza era data dal becco, che era insolitamente lungo e acuminato, simile a quello di un airone. Gli studiosi ritengono che questo tipo di becco fosse una caratteristica ancestrale a tutti i pinguini primitivi, e che sia andata perduta nel corso della loro evoluzione. L’icadipte è uno dei più grandi pinguini mai scoperti, inferiore solo ad Anthropornis e a Palaeeudyptes in quanto a statura.
Distribuzione
I resti fossilizzati di questo pinguino sono stati ritrovati nel deserto costiero del Perù, insieme a quelli di altri pinguini estinti (tra cui Perudyptes devriesi, alto quanto l’odierno pinguino reale).
Sembra che questi pinguini preferissero i climi caldi rispetto alle latitudini fredde delle specie attuali. Solo pochi pinguini odierni, come il pinguino del Capo e il pinguino delle Galapagos, vivono in un clima simile. La scoperta dei fossili di Icadyptes e di Perudyptes ha portato a riconsiderare la diffusione e l’evoluzione dei pinguini: fino a quel momento, infatti, gli scienziati ritenevano che i pinguini si fossero evoluti nei pressi del polo Sud e in Nuova Zelanda, e si fossero spostati verso l’Equatore solo intorno a 10 milioni di anni fa. Con la scoperta di Icadyptes è risultato chiaro che questi uccelli si erano adattati a un clima caldo almeno trenta milioni di anni prima.
martedì 18 gennaio 2011
tipi di balene
caccia alle balene
Caccia alla balena
Per approfondire, vedi la voce caccia alla balena.
Per i secoli le grandi balene sono state cercate per l'olio, la carne, i fanoni e l'ambra. Fino alla metà del ventesimo secolo, la caccia alla balena ha condotto molte popolazioni di balene alla quasi estinzione. La commissione internazionale di caccia alla balena ha introdotto una moratoria sulla caccia alla balena nel 1986. Per vari motivi alcune eccezioni a questa moratoria esistono; le nazioni che correntemente praticano la caccia alla balena sono: la Norvegia, l'Islanda ed il Giappone. Oltre a queste ci sono anche le comunità aborigene della Siberia, dell'Alaska e del Canada del Nord, perché la caccia alla balena fa parte della loro tradizione culturale ed un mezzo di sostentamento primario della popolazione. Il 21 dicembre 2007 il Giappone rinuncia alla caccia alle specie a rischio estinzione, tuttavia non abolendola del tutto.
comportamento balene
Comportamento
A causa del loro habitat, le balene sono "respiratrici coscienti": devono decidere quando respirare. Ma allora come dormono? Tutti i mammiferi dormono e così fanno anche le balene, con l'unica differenza che non possono cadere in uno stato di incoscienza per periodi troppo lunghi, proprio perché devono essere coscienti per poter respirare. La soluzione a questo problema è ottenuta facendo sì che sia solo un emisfero per volta del loro cervello a dormire, così le balene non sono mai completamente addormentate, ma allo stesso tempo possono riposarsi secondo i loro bisogni. I cetacei dormono circa 8 ore al giorno.
i pinguini mangiano......
il nutrimento dei pinguini è formato da:
I pinguini si nutrono di pesci , crostacei e calamari, e per raggiungere le loro prede sono capaci di immergersi a notevoli profondità (fino a 400 mt. le specie più grandi, ma normalmente tra i 30 e i 40 mt), anche per tempi molto lunghi (fino a 15 minuti). Per questo sono considerati subacquei eccezionali, se si pensa che il record dell'uomo in apnea è di circa 100 mt, e che un uomo allenato in media raggiunge solo 20 mt di profondità.
A loro volta i pinguini sono il cibo preferito di grandi predatori, come l'orca, la foca leopardo ed il leone marino, che sono gli unici sufficientemente veloci per attaccarli. I pinguini infatti riescono a raggiungere sott'acqua una velocità di 40 km. all'ora che a noi può sembrare poco, ma che in realtà è già notevole se si considera che le navi, normalmente, non superano i 35 km. l'ora. Come sono agili in acqua, così sono impacciati sulla terraferma: camminano lentamente e dondolandosi. Questi animali hanno un'andatura molto buffa e solo sulle discese ghiacciate raggiungono notevoli velocità, lanciandosi in lunghe scivolate sulla pancia. Con quell' andatura dondolante sembrano docili, ma sanno essere molto coraggiosi. Per difendere il compagno o i propri piccoli tirano delle beccate molto forti.
I pinguini sono animali molto fedeli e, quando si avvicina il periodo della riproduzione, si recano sulla terraferma in colonie di migliaia di individui, cercando un terreno adatto per deporre le uova (uno o due).
Durante la cova, che dura dai trenta ai sessanta giorni, i genitori si alternano in questo compito, ad eccezione dei maschi dei pinguini imperatori, che sono gli unici responsabili delle uova.
lunedì 17 gennaio 2011
Magellanic-penguin
Spheniscus magellanicus
Partecipa al Progetto:Forme di vita
Gli Sfeniscidi (Spheniscidae Bonaparte, 1831) sono una famiglia di uccelli comunemente noti come pinguini. Sono l'unica famiglia dell'ordine Sphenisciformes.
Ci sono due ipotesi sull'origine del nome volgare pinguino. La prima fa derivare questo nome da due parole gallesi, "pen gwyn" (testa bianca), usate per identificare l'Alca impenne (pinguinus impennis), una specie di uccello che popolava l'Oceano Atlantico settentrionale, estinta nel 1844 a causa di una caccia incontrollata per ottenerne il grasso. La seconda, meno accreditata, fa invece derivare la parola pinguino dallo spagnolo "penguigo", cioè grasso.
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Spheniscus magellanicus
Partecipa al Progetto:Forme di vita
Gli Sfeniscidi (Spheniscidae Bonaparte, 1831) sono una famiglia di uccelli comunemente noti come pinguini. Sono l'unica famiglia dell'ordine Sphenisciformes.
Ci sono due ipotesi sull'origine del nome volgare pinguino. La prima fa derivare questo nome da due parole gallesi, "pen gwyn" (testa bianca), usate per identificare l'Alca impenne (pinguinus impennis), una specie di uccello che popolava l'Oceano Atlantico settentrionale, estinta nel 1844 a causa di una caccia incontrollata per ottenerne il grasso. La seconda, meno accreditata, fa invece derivare la parola pinguino dallo spagnolo "penguigo", cioè grasso.
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balene
L’ordine dei Cetacei comprende due subordini: Misticeti (con i fanoni) e Odontoceti (con i denti). I primi includono le balene vere (o "franche"): la balena della Groenlandia, le balene franche boreale ed australe e la piccola caperea o balena pigmea (circa 5 m); le balenottere (più snelle e veloci e con i solchi golari): azzurra, comune, boreale, di Bryde, minore, e la megattera; oltre alla balena grigia (del Pacifico) che forma un gruppo a sé. Gli Odontoceti includono il capodoglio e due specie di cogia (o capodogli pigmei), e 5 famiglie di piccoli e medi Cetacei con oltre 60 specie (delfini, focene, orca ecc. e delfini d’acqua dolce). I Misticeti si distinguono per il particolare sistema di filtrazione del cibo, costituito dai "fanoni", che sono larghe lamine di una sostanza dura e flessibile (cheratina), radicate nella mascella superiore dell’animale. Il bordo interno dei fanoni (lunghi 4,5 m nella balena della Groenlandia, 1 m nella balenottera azzurra, 30 cm nella balenottera minore) è sfrangiato, e permette la fuoriuscita dell’acqua dalla bocca mentre trattiene all’interno il cibo. Questo sistema è necessario perchè balene e balenottere si nutrono di piccoli pesci e crostacei, e specialmente del "krill", gamberetti del genere Euphasia, che si trovano in enormi quantità negli oceani Artico e Antartico.
esemplare di balenottera azzurra
La balenottera azzurra (Balaenoptera musculus) è il più grande animale mai vissuto sul globo terracqueo. Pesa più di 30 elefanti, di 3 dei più grossi dinosauri mai esistiti, o di 2000 persone. Il suo cuore pesa 550 kg, il fegato una tonno, la lingua 350 kg Questa balenottera può essere lunga più di 30 m (3 vagoni ferroviari) e pesare più di 150 tonnellate. La più grande nota, catturata nel 1926, misurava m 33,30; la più pesante, uccisa nel 1924,si dice raggiungesse le 200 tonnellate. Preferita dalle flotte baleniere della prima metà del secolo, la balenottera azzurra è stata quasi sterminata, tanto da essere stata posta sotto protezione fin dal 1967. La sua consistenza può essere oggi di meno di 2.500 esemplari (1) massimo 5.000 (1), mentre prima che iniziasse la caccia intensiva ve ne erano circa 250.000.
La balenottera comune (Balaenoptera physalus) è per grandezza il secondo animale: può raggiungere i 27 m e pesare 80-90 tonnellate (nel Mediterraneo di solito non supera i 20 m). E’ una delle balene più veloci e può superare i 20 nodi, tanto che è stata chiamata il "levriero del mare".
esemplare di balenottera azzurra
La balenottera azzurra (Balaenoptera musculus) è il più grande animale mai vissuto sul globo terracqueo. Pesa più di 30 elefanti, di 3 dei più grossi dinosauri mai esistiti, o di 2000 persone. Il suo cuore pesa 550 kg, il fegato una tonno, la lingua 350 kg Questa balenottera può essere lunga più di 30 m (3 vagoni ferroviari) e pesare più di 150 tonnellate. La più grande nota, catturata nel 1926, misurava m 33,30; la più pesante, uccisa nel 1924,si dice raggiungesse le 200 tonnellate. Preferita dalle flotte baleniere della prima metà del secolo, la balenottera azzurra è stata quasi sterminata, tanto da essere stata posta sotto protezione fin dal 1967. La sua consistenza può essere oggi di meno di 2.500 esemplari (1) massimo 5.000 (1), mentre prima che iniziasse la caccia intensiva ve ne erano circa 250.000.
La balenottera comune (Balaenoptera physalus) è per grandezza il secondo animale: può raggiungere i 27 m e pesare 80-90 tonnellate (nel Mediterraneo di solito non supera i 20 m). E’ una delle balene più veloci e può superare i 20 nodi, tanto che è stata chiamata il "levriero del mare".
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